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L’idea di adibire il singolare e prezioso ambiente archeologico a spazio espositivo molto speciale, si deve a Carlo Primieri che per inaugurarlo ha progettato un evento artistico che trascende la semplice mostra. Chiunque vi partecipi, infatti viene coinvolto in un’esperienza che lo renderà protagonista, piuttosto che semplice spettatore. Ai visitatori sarà richiesto di firmare una liberatoria per il trattamento delle immagini, visto che verranno filmati e fotografati all’ingresso e all’uscita. I gesti, le espressioni, le reazioni dei partecipanti diverranno quindi il soggetto della prossima mostra, stabilendo una concezione globale dell’attività artistica, sia dal punto di vista della creazioni che da quello della recezione.
L’opera prende vita grazie alle emozioni e alle visioni che riesce a suscitare, senza le quali sarebbe inanimata.